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Pepite Cacio e Pepe da 500 g

Busta in ATM

11,28 

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Codice: AP01.006.10 Categorie: , Tipologie: , , , , ,

Tocchetti di taralli a gusto Cacio e Pepe

  • Ricetta esclusiva Cacio e Pepe-Origine: Italia
  • Croccantissimi con basso contenuto di grassi
  • Qualità Premium-Confezionate in ATM
  • Pratica busta in formato convenienza
  • Prodotto tipico artigianale lavorato a mano

Descrizione

Pepite Cacio e Pepe in busta da 500 g

Gustosissimi tocchetti di tarallo pugliese al gusto Cacio e Pepe. Prodotti da una antica ricetta personalizzata e seguendo le più antiche tradizioni pugliesi, questo procedimento tradizionale rende le Pepite uno snack leggerissimo e con basso contenuto di grassi, ideale come stuzzichino in qualsiasi momento della giornata. Prodotto anche nella variante a Cipolla.

Forse non tutti sanno che...

L’origine della ricetta dei taralli pugliesi viene fatta risalire solitamente al 1400, ai periodi in cui la crisi dovuta alla carestia imperversava in regione. Si narra che il primo tarallo fu impastato da una madre che, non avendo nulla con cui sfamare i propri figli, provò a lavorare quel che aveva nella sua dispensa: farina, olio extravergine di oliva, sale, vino bianco. Creò così un impasto che venne appiattito in due striscioline sottili, dando loro l’aspetto di un anello che, dopo essere stato lasciato lievitare, venne cotto in forno. Il risultato fu sorprendente, dettando l’inizio di una tradizione che dura tutt’ora. Vi furono piccoli perfezionamenti, col tempo: il tarallo oltre essere cotto al forno, per donargli quel retrogusto affumicato caratteristico, venne anche bollito, così da lessarlo e renderlo più croccante e particolare; furono inoltre aggiunte spezie per insaporirlo, come i classici semi di finocchio o le olive tritate. Figlio della creatività popolare, il tarallo segnò positivamente il territorio pugliese e cambiò la produzione dei fornai di tutta la regione così come le tavole dei più poveri: realizzato con ingredienti d’emergenza facilmente reperibili, prodotto in massa, venduto a tutti a prezzo bassissimo. Col tempo tutti impararono a realizzarli e le massaie iniziarono a mettere i loro impasti in tegami oliati, le prime “tielle”, andando a cuocere i taralli nei forni a legna dislocati nei loro paesini. Le origini sul suo nome sono tutt’ora incerte: alcuni pensano possa provenire dal latino “torrere” che significa abbrustolire, altri sostengono che debba il suo nome all’italico “tar” insieme al franco “danal” che indicava in passato il pane arrotolato tipico oltre le Alpi, chi sostiene venga dal francese “toral” che sta per essiccatoio. Sennonché le ipotesi più accreditate sono quelle che ne attribuiscono l’etimologia al greco “daratos”, cioè “specie di pane”.

FARINA DI GRANO tenero tipo “0”,olio di girasole altoleico, vino bianco (contiene solfiti), formaggio fuso 3% (formaggio fuso a media maturazione, siero di latte, sale, sali di fusione: E339, E331),olio extravergine di oliva, pepe nero 1%,sale.

Può contenere tracce di FRUTTA A GUSCIO

Energia Kcal 455
Grassi g 18
Di cui acidi grassi saturi g 2,1
Carboidrati g 62,3
Di cui zuccheri g 0,7
Fibre g 2,5
Proteine g 9,8
Sale g 2,6

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