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Ora legale cambia l’orario dal 27 marzo

Ora legale

Cambio orario e si ritorna ancora a quella legale. Tra sabato 26 e domenica 27 marzo, le lancette si spostano in avanti di un’ora, (il cambio avviene dalle 2 alle 3 antimeridiane). Sicuramente dormiremo meno, ma guadagneremo un’ora di luce. Il cambio dell’ora è un tema che da anni è al centro del dibattito europeo in cui diversi Paesi vorrebbero abolirlo, altri no.
Ecco le curiosità su questa convenzione, dalla sua storia agli effetti sulla salute e i vantaggi che ne derivano.

Ora legale: cos’è e quando è stata introdotta

L’ora legale è una convenzione adottata per sfruttare le ore di luce nel periodo estivo allo scopo di ridurre i consumi energetici. In Italia è stata introdotta durante la prima guerra mondiale per risparmiare sull’uso della luce artificiale. In forma stabile è stata adottata nel 1966 in cui gli Stati coordinano il cambio dell’ora spostando le lancette avanti di un’ora a marzo e indietro di un’ora a ottobre. L’ora legale arriva dopo l’equinozio di primavera: scatta l’ultima domenica di marzo e finisce l’ultima domenica di ottobre, quando si torna all’ora solare.

Ora legale

Ora legale nel mondo 

Nella maggior parte dei Paesi europei, le lancette si sposteranno il 27 marzo. Negli Stati Uniti e in Canada l’orario estivo è entrato in vigore il 13 marzo. In Australia inizia alle ore 2 della prima domenica di ottobre e termina alle ore 3 della prima domenica di aprile. L’ora legale è stata abolita in Russia già da diversi anni.

Effetti sulla salute

I motivi per cui da tempo si vuole abolire il cambio d’ora è il suo impatto sul benessere e sulle abitudini delle persone. Se da un lato le giornate più corte possono causare sintomi di depressione, dall’altro con più ore di luce e meno ore di sonno, si può avere uno scompenso temporaneo paragonabile a un piccolo jet-lag.

Pro e Contro l’abolizione

Soltanto alcuni Paesi hanno scelto di rinunciare al cambio dell’ora, decidendo di mantenere tutto l’anno l’ora solare o l’ora legale. In Europa per il momento non si è raggiunta una soluzione univoca. L’Italia ha deciso di mantenere le due fasce orarie. Per l’inverno c’è l’ora solare  e per l’estate scatta l’ora legale in virtù di consumi ridotti durante quest’ultima. Inoltre il Bel Paese, ha presentato alla Commissione Europea una documentazione dettagliata sulla riduzione dei consumi (che si traduce in taglio dei costi per famiglie e aziende) sfruttando le ore di luce naturale a disposizione.

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